Tre donne, tre diversi modi di interpretare lo “style”. Incontriamo Francesca Melletti owner e buyer delle boutique Gaudenzi di Riccione e Cattolica, Licia Angeli, co-titolare del brand Nanan e vice presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria nazionale e Maria Giulia Guerra, venditrice di Showroom per Max Mara a Reggio Emilia.

Francesca Meletti

Francesca Meletti “figlia d’arte” nel settore fashion. La sua famiglia possiede le boutique Gaudenzi di Riccione e Cattolica nelle quali ha mosso i primi passi fino a divenire, oggi, executive buyer e general manager del sito gaudenziboutique.com, che ha voluto fortissimamente.

Che caratteristiche deve possedere un buon buyer? La professione del buyer non conosce mezze misure. Trattandosi di un lavoro molto impegnativo, dinamico e talvolta stressante per i ritmi che t’impone o lo ami o lo odi. Senz’altro una laurea in discipline economiche può aiutare, così come master post-laurea o corsi specifici per il settore fashion ma nulla vale tanto quanto “l’ora della pratica”… e qui entrano in gioco il tuo background nel settore di competenza e la tua personale sensibilità. Essere buyer significa operare in un ambito in eterna evoluzione, devi essere attento alle novità, anticipare le tendenze cogliendole prima degli altri. Devi possedere buona autonomia decisionale, ma anche capacità analitica, organizzativa e di problem solving. L’esperienza sul campo è decisiva così come lo è, per me, il contatto con i clienti dei nostri negozi, attraverso i quali comprendere desideri e attese… ma per rispondere alla tua domanda, credo che a fare la differenza tra un buyer e un bravo-buyer sia sostanzialmente la sua sensibilità, la sua capacità di visione.

Alle ultime sfilate uomo di giugno, cosa ti ha particolarmente colpita? Oggi i Fashion show sono sempre più eventi dedicati alla stampa di settore, piuttosto che a noi addetti ai lavori. Spettacolari e sorprendenti, alimentano quell’aspetto aspirazionale di cui la moda non può più fare a meno. A Milano, Dsquared2 crea sempre situazioni molto particolari, mentre nel caso di Moncler Gamme Bleu si può addirittura parlare di rappresentazioni teatrali.

Tu hai portato innovazione all’interno dell’azienda di famiglia espandendone le vetrine sul mercato ‘mondo’ grazie al web. Ci hai sempre creduto? Ho compreso qualche anno fa che occorreva dare un’impronta internazionale alla nostra attività, essere ‘everywhere’ oggi è imperativo. Persino l’Italia, che rispetto a mercati come Stati Uniti ed Est del mondo è arrivata in ritardo su Internet, oggi è multicanale e il 60% degli over 14 si è abituato a fare shopping online o ad utilizzare l’e-commerce per reperire informazioni, trend, notizie e scegliere se finalizzare l’acquisto on line o all’interno del punto vendita fisico.

Le boutique, l’e-commerce, il buying… cosa ti piace di più? Sono entrambe attività che svolgo con passione e in modo sinergico, sono fortunata perché è un lavoro che mi consente di ricevere sempre nuovi stimoli e mi porta in luoghi affascinanti, ma gli acquisti sono ciò che mi entusiasma di più. Certo, avendo due bimbi piccoli e un marito… ogni tanto devo tornare a casa!

Parliamo di stile e dei tuoi must. Apprezzo la rivoluzione stilistica che Alessandro Michele ha attuato con Gucci con un’immagine forte e unica. Sostengo che uno stile trasversale non esista, dipende sempre dall’occasione. Per l’estate una camicia bianca, un sandalo gioiello e un abito lungo dovrebbero essere nel guardaroba di ogni donna. L’uomo mi piace raffinato e deciso, che sappia cogliere le tendenze e farle proprie… ma la camicia bianca deve trovare spazio anche nel suo armadio!

Il viaggio della vita. Non l’ho ancora fatto, credo, ma ce n’è uno che mi ha cambiato la vita: la prima volta a New York. Lì ho capito che volevo essere parte di questo mondo e che la moda era la mia vita.

Un sogno da realizzare. Far crescere l’azienda con la determinazione che mia madre ha avuto nel costruirla.

Miglior pregio. Nel lavoro saper ascoltare gli altri prima di prendere la mia decisione. Ma forse dovrebbero dire gli altri qual è.

Peggior difetto. Lo so… sono permalosa.

Temi del numero sono Ever Greenery ed Eternal Youth. Che rapporto hai con la natura? Adoro natura e animali… sono nata al mare! Sono una di quelle che meticolosamente differenzia i rifiuti al punto da litigare col marito se, per sbaglio, mette la carta nella plastica… Cerco di acquistare prodotti a km 0, biologici… di dare il mio contributo, insomma.

E col tempo che passa? Diciamocelo apertamente: a nessuna donna piace invecchiare e, credo, anche a nessun uomo. Come m’immagino tra vent’anni? Madre “matura” di due figli grandi, con una bella famiglia, una professione appassionante… ma sì, non ho motivi per essere preoccupata!


Licia Angeli

Nanàn è l’azienda al femminile creata a Ravenna da Franca Mentana che oggi conduce insieme alla figlia. Co-titolare del brand dedicato alla prima infanzia, Licia Angeli è anche il nuovo Vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria nazionale.

Con tua madre Franca, sei al timone dell’azienda di famiglia, la FL FASHION. Di cosa ti occupi? Di tutto quello che è il commerciale, seguo i clienti italiani, lo sviluppo estero dell’azienda e in particolare il marketing e la comunicazione: dai servizi fotografici ai cataloghi agli eventi aziendali.

Recentemente sei stata eletta Vicepresidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria nazionale. Sicuramente vivo questa nomina come un grande onore. Una Vicepresidenza che è venuta dopo otto anni di associazionismo, dal territoriale al regionale e infine al nazionale… Tra l’altro sono la prima donna romagnola a rivestire questo ruolo e ne vado fiera perché potrò rappresentare la mia amata Romagna e le sue imprese oltre a poter dare un taglio femminile all’impresa con un occhio di riguardo alle tutele per le libere professioniste e le imprenditrici che lavorano e hanno figli.

Cosa vorresti cambiare? Mi piacerebbe che ci fossero sempre più donne in ambito politico, così come nel mondo imprenditoriale, ma al momento conciliare famiglia e lavoro è ancora molto faticoso. Vorrei, con Confindustria, rivedere tutti i decreti esistenti a tutela e migliorali.

Come donna, il tuo rapporto con la moda è… facile, difficile, complice, d’indifferenza? Conflittuale, direi. Come tutte, quando devo prepararmi per uscire, apro l’armadio ed esclamo: “Non ho niente da mettermi per questa serata.” In realtà il mondo fashion mi piace e non potrebbe essere altrimenti dato che Nanàn realizza anche collezioni per neonati e che mia mamma è stilista. La moda, con i suoi ritmi spesso frenetici, è con me fin dall’infanzia e non mi riferisco solo ai capi da indossare, ma a uno stile di vita!

Il tuo stilista preferito. Come imprenditrice ho un’ammirazione sconfinata per Giorgio Armani, lui è davvero il re, ha saputo trasformare il mondo della moda in un mondo d’impresa vero e proprio. Come donna, amo le storie d’imprenditoria al femminile e quindi Coco Chanel, il cui design trovo sia sempre elegante e raffinato. Non amo l’ostentazione, quindi Armani e Chanel sono i marchi che più mi rappresentano.

Il viaggio più bello. Va detto che mi muovo moltissimo per lavoro, ma anche che il viaggio è un hobby che coltivo in ogni momento di libertà. Andare alla scoperta del mondo e delle sue differenti culture mi appassiona, ma è in Brasile che ho lasciato il mio cuore, infatti, ogni anno a Natale torno con la mia famiglia a Fortaleza, nel Nord Est del Paese, dove con Nanàn ho aperto una Onlus e dove incontriamo circa 300 bimbi.

Sei una donna nine-to-five o ami la notte? Sono un vero animale notturno, questo nonostante mi alzi molto presto al mattino. Mi piace stare in compagnia, cenare con gli amici, chiacchierare… insomma trovo sempre il modo per tirar tardi la sera!

Ristorante e piatto preferito. A Cesenatico A Casa mia da Silvano che prepara un risotto con le vongole insuperabile!

Che rapporto hai col verde e con la natura? Come colore… preferisco l’azzurro, il turchese, ma il verde della natura mi piace moltissimo. Sono una “ragazza di campagna”, nata e cresciuta fuori città, in mezzo al verde. Ne ho un bisogno fisico. Quando sto a Milano o in una grande città per più giorni, ne avverto la mancanza. Il verde mi rilassa, mi fa respirare, mi dà energia e pace insieme.

Riguardo la giovinezza, credi sia giusto inseguirla a tutti i costi? Credo esista un’età per ogni cosa e una bellezza per ogni età. Penso anche che l’aspetto vada curato, non sono contraria alla chirurgia estetica, purché non se ne abusi, e ritengo che una persona debba stare bene principalmente con se stessa, piacersi. E poi con una madre energica e vitale come la mia, posso testimoniare che lo spirito non invecchia mai!

Sogno nel cassetto? Uno solo?!?! Il primo è di portare il mio marchio in tutto il mondo. L’idea di svegliarmi e vedere un negozio Nanàn a Parigi, uno a Londra, uno a Mosca… mi piace troppo! Abbiamo già una discreta presenza estera, ma stiamo lavorando per implementarla. E poi sogno di farmi una famiglia mia e di riuscire ad avere con i miei figli lo stesso rapporto di complicità che ho con mia madre.


Maria Giulia Guerra

Maria Giulia Guerra, 30 anni appena, da circa quattro lavora per Max Mara come venditrice in showroom. Vulcanica ma anche determinata, è abituale frequentatrice della Riviera, amante della movida e del buon cibo. L’abbiamo intervistata per voi.

Esattamente, in cosa consiste il tuo lavoro? Mi occupo della vendita dei campionari ai negozi multibrand dell’Emilia-Romagna. Svolgo questa attività nella sede principale di Max Mara, a Reggio Emilia, che è anche la mia città natale.

Nel tuo lavoro hai senz’altro conosciuto e frequentato persone importanti … qualcuno che ritiene sia stato fondamentale per te? Sicuramente uno dei personaggi più importanti per me è Laura Lusuardi, oggi fashion coordinator del gruppo MaxMara, responsabile delle linee moda del gruppo. Appena 18enne è entrata in punta di piedi in azienda per arrivare dov’è oggi. Una donna molto decisa, forte e indipendente che si è fatta strada da sola in un ambiente duro. Penso dovrebbe essere presa da esempio da tutte noi (donne).

Il tuo personale rapporto con la moda. Cosa giudichi ‘unfashionable’ e cosa ‘cool’. Credo che la moda, oggi, abbia molte facce, e io sto cercando di adeguarmi a questo pensiero, anche se sono convinta che lo stile sia una cosa innata e non lo si possa copiare da nessun’altro. Per il resto mi viene facile rispondere che per un uomo sono assolutamente out i calzini bianchi di cotone mentre la cosa che mi fa impazzire in uomo è quando indossa il chiodo in pelle. Per una donna il must è l’accoppiata sneaker-zaino, dove quest’ultimo prende il posto della shopping bag. E poi, ricordiamolo, una donna dovrebbe sempre uscire di casa come se dovesse conquistare il mondo, senza mai darsi per scontata.

L’uomo ideale. Esiste? E come lo immagini? L’uomo ideale esiste, sebbene io non l’abbia ancora trovato. Non ho un prototipo, deve essere un tipo, non bello. Mi deve colpire all’istante, di base direi che deve essere molto curato.

Ami la notte o sei più un tipo nine-to-five? Adoro la notte. Non a caso amo frequentare i locali della riviera romagnola… anche se, appena posso, scappo ad Ibiza, sicuramente il mio luogo dell’anima.

Il ristorante per un primo appuntamento e quello per una serata con amiche. Non ho dubbi: in entrambi i casi Da Silvano a Cesenatico. Qui puoi avere una cena animata e carica prima di una serata con le amiche ma, volendo, ci sono tutti gli ingredienti anche per una cena romantica.

Il tuo piatto gourmet? Un primo di pesce composto di spaghetti al nero di seppia mantecato con pomodorino confit carpaccio di gamberi rossi di Sicilia e stracciatella.

Il viaggio per il quale saresti sempre pronta a partire? L’ho già detto che mi piace Ibiza (ride)?

Tra successo e affetti che scegli? Forse sarebbe saggio dire il successo, ma sono una persona che vive di pancia e dunque scelgo gli affetti.

Uccideresti per… Non ucciderei mai, sono contro la violenza, ma una cosa per cui farei follie è un week end a Berlino.

Il temi principali di questo numero della rivista sono: Ever Greenery (colore Pantone dell’anno, ma anche colore dell’armonia, della natura, della pace) ed Eternal Youth. Ami questo colore? Il colore mi piace, anche se non disdegno mai un total black.

Mentre riguardo alla giovinezza, come t’immagini fra vent’anni? Più che immaginarmi, spero di essere felice come lo sono oggi e di avere la stessa voglia di vivere e la medesima passione con cui vivo la mia vita adesso.