Tre amici d’infanzia, andrea, milo e il fotografo di >bmmZONE, Roberto, si ritrovano a Londra. Sono dieci anni che Andrea lavora in uno dei 5* più blasonati della capitale inglese: The Langham, London. Chi meglio di lui può parlarci di cibo e di vita nella City?
Narrator > Andrea Franco Text > Milo Di Remigio Pictures > Roberto Morellini
Partire per un viaggio è sempre emozionante. Ma quando parti per un viaggio con i tuoi migliori amici il cuore ti batte a mille e nell’animo senti l’entusiasmo di un diciottenne. Sì, proprio 18 anni avevamo quando facemmo l’ultima vacanza insieme. Quella volta andammo in Sardegna, a fare i vitelloni. Questa volta la destinazione è Londra, io e Roby, da Bologna, raggiungiamo Andrea, per noi da sempre il “Vecchio Frank”, che vive lì da 10 anni. Lavora in un lussuosissimo Hotel 5 stelle sulla Oxford Street come sommelier. Quattro ore di sonno e senza pensarci troppo alle 4.45 di mattina usciamo di casa. Fuori è notte, nero pesto, non gira un cane. Il volo è alle 6.30 (categoria “partenze intelligenti”) e dopo un paio di ore atterriamo a Stansted e poi via verso la City.
È Ottobre e fa freddo. La Regina ha messo già cappotto e berretto di lana, i Beatles hanno acceso il camino. Io e Roby ci fermiamo per pranzo in una tavola calda turca: riso, carne speziata e un paio di bicchierini di raky! Dopo aver pagato un salato conto, ci infiliamo nella metropolitana e raggiungiamo il centro. Siamo curiosi di vedere il fatidico Langham Palace Hotel, siamo impazienti di riabbracciare il Vecchio Frank. Inizia a piovigginare e questo un po’ ci piace. Acceleriamo il passo e arriviamo davanti al lussuoso albergo. È maestoso, imponente, elegante. Il vecchio Frank ci ha promesso che, una volta terminato il lavoro, ci porterà in un ristorante messicano molto, molto carino. Ci fidiamo, è il suo mestiere! Ritarda 15 minuti, lo avevamo considerato, del resto il Vecchio Frank non ha mai brillato in puntualità. E non è migliorato di una virgola, anzi. Finalmente si affaccia sull’uscio: vestito grigio, camicia bianca, farfallino nero, scarpa lucida, proprio come un sommelier. Guardaunpó. Io e Roby ci incrociamo con lo sguardo alzando le ciglia e ammiccando.
È lui, è proprio lui. E allora si parte per il tour della città. Conosce ogni strada, ogni angolo, persino il numero dei bus a memoria. St. Paul Cathedral, Millenium Bridge e Tate Gallery tutto d’un fiato. È un piacere girare per Londra con chi la vive ogni giorno. Ti senti al sicuro.
“Vivevo e lavoravo a Bruxelles da due anni; un giorno il mio stimato manager mi disse se lo volevo seguire a Londra. Non ci pensai due volte. Credevo che sarebbe stata la città giusta per crescere da un punto di vista lavorativo, avrei trovato mille opportunità… non mi sbagliavo”. Iniziamo a fargli qualche domanda mentre, seduti in un bar “very cool”, ordiniamo due aperitivi come si deve e la solita coca cola con limone per Roby (astemio convinto). Il vecchio Frank si fa serio mentre parla del suo lavoro. “Oh Andrè sembri un attore famoso ad una conferenza stampa”, gli dico.
A proposito, quanti vip hai conosciuto da quando fai questo lavoro? Beh tanti, neanche immaginate. Però non posso raccontare aneddoti o storie su di loro, ho il segreto professionale. Posso solo dirvi – taglia corto – che quelli che più mi hanno impressionato sono stati Bruce Springsteen e Andrea Pirlo.
Intanto è ora di cena, ci è venuta fame. Ci spostiamo in una via “molto pittoresca” dove il vecchio Frank ha prenotato un tavolo in un ristorante dall’arredamento moderno e ben illuminato. La ragazza che ci accoglie all’entrata ha un tipico accento spagnolo, ci fa accomodare e subito dopo ci prepara uno strepitoso guacamole (adoro gli avocado). Nel frattempo la nostra chiacchierata va avanti.
Come ha reagito Londra all’uscita dall’Unione Europea? Diciamo che qui si avverte meno il contraccolpo; in primis perché la città è popolata per un 50% da stranieri, poi perché la maggior parte dei londinesi ha votato per rimanere in UE. Gli effetti tuttavia non si sentiranno prima di due anni. Vedremo un po’, per il momento non è cambiato granché.
Le tre cose da non perdere a Londra? Natural History & Science Museum, Tate Gallery, National Gallery.
Se dovessi indicare un quartiere figo, quale consiglieresti? Senza dubbio Mayfair dove trovate locali alla moda. Poi è molto bella la zona vicino a Liverpool Street, Brick Lane & Shoreditch che sono le aree più hipster di Londra, per non parlare di Notthing Hill. Soho non la inserisco è diventata troppo turistica, personalmente non mi piace.
Ma parliamo del tuo settore, che opinione hai sulla cucina nella City? Il cibo e il vino a Londra rispecchiano la città. La grande mescolanza di etnie la rendono cosmopolita anche da un punto di vista culinario. Trovi la cucina brasiliana, giapponese, francese, ma devi sapere dove andare, devi saper scegliere altrimenti rimani deluso. La stessa cosa vale per i vini: al Langham, per esempio, trovi vini francesi, italiani e spagnoli ma trovi anche tanti vini del New World, provenienti da Australia, Nuova Zelanda, California e Sud Africa.
I tuoi 5 ristoranti preferiti di Londra? Zafferano, ristorante italiano; Le Gavroche ristorante francese di altissimo livello; The Square con uno chef inglese che fa una cucina fusion; Aqua Restaurant (hanno tanti locali nel mondo, tutti ottimi); e infine un altro italiano Latium”.
E i tuoi 5 vini preferiti? Non è facile rispondere a questa domanda, ne escluderei troppi. Facciamo così ti faccio una lista dei 5 migliori vini che ho bevuto quest’anno:
- Alzero, Quintarelli Giuseppe, 2000
- Beaune Premier Cru, Clos des Mouches 2003.
- Chateau Mouton Rothschild, 2003
- Chateau Latour, 2001
- Grand Vin de Leoville, St. Julien 1982″.
Prova a darci una caratteristica per ciascuno di questi vini! “L’intensità, l’eleganza, la fantasia, la coerenza, la tradizione”.
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