“Occhi dolcissimi, sorriso bellissimo e… scarpe strane”, è il titolo di un disegno che ritrae la Visual e Image & Fashion Consultant Delfina Pietri. >bmmZONE l’ha intervista “in volo” per Tulum (Mexixo) per farsi raccontare la vita di una giovane emiliana di successo.

Text > Alessandra Rizzo

Delfina Pietri, classe 1986 nata a Carpi e cresciuta a Correggio…cosa sognavi di diventare da grande? Partendo dal presupposto che, ho sempre amato ogni forma d’arte… sognavo di diventare a volte una pittrice, a volte una stilista, a volte una psichiatra…

Dopo il liceo inizi un percorso nel fashion… Sì, infondo il mondo della moda è sempre stato una  passione costante… fa parte di me.

La tua prima esperienza lavorativa? È avvenuta all’interno del gruppo Max Mara dove sono cresciuta e sono stata formata nel ruolo di Visual Merchandiser.

Cosa facevi esattamente? Essere una Visual significa occuparsi dell’immagine vetrine e allestimento dei negozi diretti aziendali. Ogni giorno mi trovavo su un punto vendita diverso per ricrearne l’immagine e accertarmi che fosse quella voluta dall’azienda. Un lavoro molto dinamico, che mi permetteva di viaggiare tantissimo, allo stesso tempo creativo nel rispetto del gusto aziendale. È stata una esperienza durata 7 lunghi anni che mi ha formata tanto, aprendomi la mente ma insegnandomi anche il rigore. È stata dura, mi ricordo un sacco di pianti all’inizio del mio percorso. Max Mara è un’azienda solida e strutturata e, per come sono fatta, a volte è stato difficile incanalarsi in quel rigore, mi sentivo soffocare… detto ciò, devo molto a quell’azienda.

Dopo cinque anni e mezzo ti trasferisci all’estero per seguire i punti vendita diretti del gruppo… Ho cominciato a seguire diversi punti vendita in Europa: tre a Parigi, tre in Costa Azzurra, uno in Belgio, ma in base alle necessità mi spostavo in altre zone come Londra, Spagna o Germania.. l’azienda me lo propose e accettai ben volentieri. Si è tratto di un’esperienza incredibile, sia a livello formativo che personale: stare in tante città europee, integrarsi con nuove persone, parlare una lingua diversa. Molto stimolante.

Però… allo scoccare del settimo anno mi si è, come dire?, spenta la luce! Ero arrivata mentalmente alla fine del mio percorso, avevo imparato tantissimo e il desiderio più forte era quello di lavorare solo per me stessa, così ho deciso di lasciare un’azienda solida, un lavoro sicuro a tempo indeterminato, e sono diventata freelance. Priorità assoluta: esprimere me stessa e avere la libertà di gestire la mia vita e il mio tempo. Inizialmente ho continuato a fare visual per negozi e show-room, mentre oggi faccio consulenze di stile in un’azienda che si chiama Aniye By e, parallelamente seguo progetti di stilisti emergenti. Insomma, ho reinventato me stessa dando libero sfogo alla creatività. Posso lavorare anche 20 ore al giorno a un progetto nel quale credo ma posso anche gestire il mio tempo in autonomia… e questo è impagabile!

Delfina

Da cosa ti lasci contaminare? Mi lascio contaminare il più possibile, cerco di abbassare tutte le difese e osservo ogni cosa, ma in primis le persone, il quotidiano, la strada. Delle città amo la parte “vecchia”, quella in cui si respira la storia. È fondamentale per il mio lavoro, serve a ricaricare le energie, a restare collegata con il mondo, a portare idee e stimoli ai miei collaboratori.

Come ti aggiorni? La ricerca di stimoli è fondamentale, non posso vivere senza… serve a me e al mio lavoro (sono pagata per avere idee!!!). Essere stimolata significa tante cose: andare in una città diversa, guardare la gente per strada, conoscere persone nuove, ma anche leggere un libro, scoprire un profumo, un colore… per non parlare di viaggi, che sono la medicina dell’anima. Una passione che ho sempre avuto e che negli ultimi anni si è trasformata in un’esigenza. Non riesco a farne a meno, credo sia impagabile la ricchezza delle esperienze vissute in viaggio… molto più di ciò che un bel vestito o un qualsiasi altro bene materiale potranno mai darti.

Il luogo del cuore di Delfina Pietri? Il mio luogo del cuore è Los Angeles che amo per la sua indescrivibile luce. A LA sembra che il tempo si sia fermato agli Anni ’70… mi fanno impazzire l’arredamento, i dettagli “old school”, i colori, la gente… tutto!

Ma alla fine torni alla tua Emilia… Sì, per poi ripartire! L’Italia è bellissima, ci sono tante cose che non funzionano però. Mi piace pensarla come casa mia, anche se vorrei avere il coraggio di mollare tutto e partire, anzi ripartire, da zero in un altro paese. La verità però, è alla fine dei conti qui si sta bene, non ci manca nulla…

Come definiresti il tuo stile? Eclettico. Amo cambiare: un giorno mi sento grunge, il giorno dopo rock, il giorno dopo ancora romantica. Credo che il mio modo di vestire rispecchi perfettamente la mia personalità e io sono un mix di tante cose .

Cosa non può mancare nel tuo guardaroba? Un paio di scarpe “strane”! Una volta, la sorella piccola di una mia amica fece un disegno in cui mi ritraeva e lo intitolò “Delfina: occhi dolcissimi, sorriso bellissimo e… scarpe strane!”

Delfina, parlaci dei trend della prossima Primavera. La P/E 2017 vede il grande ritorno delle rouches in ogni dove, ma anche del lurex e dei volumi over mixati allo slim. Il colore di tendenza sarà il viola nelle sue infinite declinazioni.

Un brand con cui ti piacerebbe collaborare in futuro? Parrà scontato, ma mi sento in dovere di citare Hedi Slimane con Ysl e Alessandro Michele con Gucci: vedo arte e genialità in quello che hanno fatto, nel caso di Slimane da YSL, e fanno. Sono riusciti a rivoluzionare in modo credibile i brand portando in scena il loro mondo. Allo stesso modo trovo incantevole Jacquemus per la costruzione dei capi (vere opere d’arte): incuranti della vestibilità portano in scena costruzioni sartoriali che sembrano impalcature. Inutile dire che vorrei collaborare con ognuno di loro!

Se non fosse la moda sarebbe… la psichiatria, altra mia grande passione è, infatti, la mente umana .

16,5 mila followers su Instagram amano le tue foto di party esclusivi, cene glamour, viaggi meravigliosi… Ma chi è la Delfina “privata”? Una persona che quando è a casa si rilassa indossando una tuta e guardando serie TV al buio, sul divano, insieme a Nicola (Zucchi, compagno di Delfina, N.d.R.). È la nostra pace quotidiana.

Metti una sera a cena… Delfina con chi, perché e come ti vestiresti. Mi piacerebbe invitare a cena il Papa. Gli farei un sacco di domande sulla Chiesa, gli esporrei tutte le mie perplessità al riguardo e gli chiederei se ha visto la serie di Sorrentino “The Young Pope. L’abbigliamento lo deciderei un’ora prima dell’incontro, in base all’umore (come sempre!).

Il tuo ristorante e cibo preferito. Premesso che amo mangiare, anche se sono una pessima cuoca, devo dire che fatico a farti solo un nome… avendo un fidanzato “malato” di buona cucina negli ultimi anni ne abbiamo provati davvero tanti. Sicuramente, se parliamo di cucina tradizionale metto al primo posto l’Antica Osteria del Mirasole a San Giovanni in Persiceto (Bo) con i suoi fegatini di pollo, tortellini in brodo, insalatina di lumache… Se parliamo di stellati la pole position va al genio di Massimo Bottura (Osteria Francescana, Modena).

Drink numero uno. Moscow Mule, ma solo fatto con ginger beer di Fever Tree.

I tuoi commensali ideali. Nicola e amici… cenare insieme è un bellissimo atto di condivisione.