“La danza è un’arte, una disciplina per corpo e mente. E può diventare un riferimento per i giovani che, oggi più che mai, hanno bisogno di credere in qualcosa”. A dirlo è l’insegnante Michela Bulgarelli dell’Accademia Cecchetti di Ravenna.
Text > Sandra Ulivi
Portrait > Roberto Morellini
Una scelta, una vocazione, un caso? Ho iniziato a cinque anni per caso perché mia sorella aveva un problema ai piedi e le consigliarono di fare danza. Essendo gemelle mia madre decise di portare entrambe. Anno dopo anno, però, è diventata una passione che ho fatto diventare lavoro e quotidianità.
Quando inizia la tua carriera? Verso i 17 anni e appena diventata maggiorenne la mia insegnante mi diede l’opportunità di seguire personalmente alcuni corsi all’interno della sua scuola Dance Studio di Ravenna. Ho studiato duramente e mi sono diplomata ISTD Metodo Cecchetti. È stato un lungo percorso, che mi ha permesso di viaggiare sia in Italia sia all’estero, conoscere Maestri capaci e pieni di esperienza. La gavetta è stata d’obbligo… a 22 anni ho deciso di aprire una mia prima scuola fuori Ravenna, poi ho ho rilevato quella della mia ex insegnate a Riolo Terme e ancora una a Lugo. Infine, acquisita una certa maturità professionale, ho deciso di aprire a Ravenna “Accademia Cecchetti” che dirigo dal 1999.
Da quasi trent’anni sei Michela l’insegnante… ma d’imparare non si smette mai! Chi pensa di essere arrivato pecca di poca umiltà. La mia è una scuola a indirizzo professionale. È nata con un’impronta amatoriale poi, negli anni, soprattutto gli ultimi 5-6, ha preso una direzione diversa con tantissimi professionisti qualificati di altissimo livello che insegnano sia classico che modern–contemporaneo. Indirizzo professionale significa che i ragazzi possono prepararsi sia per intraprendere la strada dell’insegnamento che quella di danzatori.
Hai mai pensato di abbandonare? Sì, tre anni fa, durante una malattia che fortunatamente ho superato, ma solo perché mi era complicato gestire vita privata e lavoro.
Fra gli insegnanti di danza con cui hai studiato, chi ha ispirato di più la Michela di oggi? Roberto Fascilla, nutro per lui una stima profonda, sia come uomo sia come insegnante. È un grande professionista di rara umiltà. Nel mio cuore, sicuramente, c’è anche la mia insegnante…
È indispensabile per un coreografo essere stato un danzatore? Sì, a mio parere. Mentre per un insegnante credo non sia necessario. A volte ci sono docenti che non hanno mai ballato ma hanno una fortissima didattica, pedagogica e psicologica, altre volte ho visto ex danzatori non averla affatto.
Sono molti gli insegnanti improvvisati? Il diploma è un requisito importante e so che da poco, in Emilia Romagna, è in vigore una legge che obbligherà tutti a costruire un percorso e un curriculum appropriato. Finalmente!
Un consiglio di Michela Bulgarelli a un giovane, perché non sbagli scuola. Chi sceglie la scuola è un genitore e non uno del mestiere. Bisogna informarsi su ciò che una scuola ha prodotto e fatto al suo interno. Diffidate di quegli insegnanti che si auto-celebrano e screditano gli altri …
Pensi che sia abbastanza valorizzata l’arte del balletto in Italia? In realtà è piuttosto bistrattato… È la Cenerentola tra le arti… su Ravenna ci sarebbero parecchie cose da dire, ma forse è meglio che io taccia.
Parliamo di allievi… sono fortunata. Molti sono veramente motivati e partecipano con grande entusiasmo agli stage con insegnanti ospiti di livello che propongo mensilmente. Ovviamente non è così per tutti, Accademia Cecchetti non è solo per chi vuol diventare professionista della danza, ma anche per chi desidera divertirsi… Parliamoci chiaro, da una scuola di ballerini professionisti ne usciranno 3-4 al massimo!
La danza è una disciplina in cui è richiesta serietà e rigore… Quello che bisognerebbe insegnare ai ragazzi è che tutto quello che si fa deve essere preso con serietà assoluta. Ho avuto allieve che non avevano doti spiccate ma che hanno ottenuto risultati pazzeschi usando testa e determinazione. Quindi sì, gambe perfette e piedi stupendi aiutano, ma senza testa non bastano.
Che insegnante è Michela Bulgarelli … lo dovrebbero dire gli altri, no?!? Sento di avere una grossissima responsabilità nei confronti di ragazzi che vedo crescere e accompagno nell’adolescenza. Non sono un’insegnante che insegna e basta. Tra allievo e insegnante ci deve essere un rapporto forte, costruito sul rispetto, la fiducia, la stima e anche sull’affetto.
Ieri e oggi… La danza, come ogni arte o sport, si è evoluta nel tempo. Se confronti Rudolf Nureyev a Roberto Bolle trovi differenze evidenti. Oggi il ballerino è diventato quasi più un atleta, i canoni di riferimento sono diversi, la lunghezza delle gambe, il tono muscolare, l’altezza dei salti. Probabilmente i danzatori degli anni ’50-’60 ora non potrebbero più ballare.
Rassegne e concorsi: sì o no? Certo che sì. Partecipo a molti concorsi e negli ultimi anni ci siamo distinti con grande soddisfazione vincendo molti premi. Sono un momento di sana competizione, dove i ragazzi imparano a confrontarsi con le altre realtà, crescendo artisticamente.
La soddisfazione più grande? Quando si vince un concorso la cosa più bella è vedere la gioia negli occhi dei propri allievi. Li ho visti piangere, emozionarsi e per me non c’è soddisfazione più grande. Ti cito un nome…Federico Casadei, ex allievo e ora danzatore professionista che lavora all’estero: è stato la mia più grande scommessa, la dimostrazione che umiltà, testa e passione sono qualità vincenti.
Se non fosse la danza cosa farebbe Michela? Sinceramente fatico a immaginare una vita senza. Nel momento in cui dovevo scegliere cosa fare ‘da grande’ non ho pensato che a diventare insegnante di danza. È così anche oggi ma… mi piacerebbe collaborare con altre scuole in Italia, lavorare come freelance… chissà!
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