Appuntamento a Parma per incontrare Mario Biondi e sua figlia Marica. Scopriamo il rapporto tra un padre famoso e una figlia che… lo diventerà!
Interview > Lorella Monchi
Photographer > Roberto Morellini
Stylist > Alessandra Rizzo
Apparel courtesy JULIAN FASHION & MAISON J
Di Mario Biondi si è scritto un po’ tutto. Della sua lunga gavetta, del successo planetario conosciuto nella maturità, degli innumerevoli progetti discografici, delle collaborazioni, dei concerti… Noi lo incontriamo insieme alla sua terzogenita Marica per un’intervista nella quale un padre e una figlia si raccontano “in diretta” con assoluta sincerità.
Marica, che papà è Mario Biondi. È un papà! Capisco che si possa pensare che avere un padre famoso implichi condurre una vita fuori dal comune, ma in realtà lui è un normalissimo papà. Cioè, è speciale perché è lui! Ma come tutti è severo quando deve esserlo, dolce quando serve…
I padri hanno un rapporto speciale soprattutto con le figlie femmine… il tuo è geloso o è complice? Papà è senz’altro geloso… te l’ho detto che è un papà come tutti gli altri… complice… dipende… io sono piuttosto introversa, parlo poco di me (interviene Mario) diciamo che cerco di essere complice, anche se non è sempre facile…
Mario… com’è Marica? Marica è la mia bimba bionda (lo sguardo s’intenerisce, N.d.R.), intelligente e ricca dentro, c’è così tanto in lei! Me la spupazzo come quando aveva un mese di vita e la cosa, oggi che ha 16 anni, non sempre le piace! Come papà, talvolta, la costringo a condividere alcune cose, anche perché cerco di spiegarle che grazie alla condivisione si può arrivare a capire molto di più di se stessi. È molto brava, ha tante doti: canta bene, se prende un impegno lo porta a termine… (ride) solo con la scuola è ancora un po’ naif, ma ci stiamo lavorando!
Non sarà facile conciliare la carriera con una presenza costante, peraltro la tua è una famiglia davvero (e insolitamente per quest’epoca) numerosa! Per molti anni ho fatto il cantante a tempo pieno, specie all’inizio, quando dovevo consolidare certi traguardi anche pensando proprio al futuro dei miei figli, quindi avevo con loro un rapporto più a singhiozzo. Negli ultimi quattro anni, però, ho scelto di rallentare l’impegno lavorativo per viverli di più. Non dico di essere quel tipo di padre che quotidianamente gioca con loro, anche perché non tutti me lo permetterebbero più, ma riesco a dedicare loro molto più tempo.
Marica tu sei felice di avere tanti fratelli? Io mi ritengo molto fortunata, abbiamo già un bel rapporto noi figli più grandi e man mano che cresceranno i più piccoli, penso sarà ancora più bello. Alcuni miei amici che si lamentano di avere un fratello o due… a me, invece, piace averne così tanti!
Pro e contro dell’avere un papà famoso? I contro sono che andare a far la spesa o uscire insieme, insomma far cose normali, è abbastanza complicato perché inevitabilmente qualcuno lo riconosce… anche a scuola ho sempre cercato di non parlare di lui… ma mi tanano subito e allora iniziano a chiedermi il suo autografo o altri favori…
Il Biondi personaggio e il Mario privato vanno d’accordo? Non scindo le due persone, credo di essere sempre io, sul palco come adesso, qui, davanti a te. A volte incontro amici con cui suonavo 25 anni fa che mi dicono “Non sei cambiato di una virgola”. Forse aver raggiunto il cosiddetto successo in età matura mi ha messo al riparo da tanti rischi, tra cui quello di diventare qualcun’altro…
Sei un tipo mondano? Non per indole, mi capita di partecipare a eventi o serate, e quando accade ‘me la godo’, ma sceso dal palco, uscito dallo studio di registrazione o terminata la promozione di un disco propendo per ‘casa mia’.
Tu Marica hai mai seguito papà in tournée? Sì, in estate quando sono libera dalla scuola… un paio d’anni fa… (interviene Mario Biondi) . È stata con me per una tournée intera e ha fatto i cori in diversi dischi… canta bene sai? Ancora non è convinta, ma ha una bella voce… Sono senz’altro io a frenarla un po’ da tutto ciò che in questo momento può distrarla dal suo primo, vero obiettivo: la scuola. Per il resto c’è tempo.
Marica è vero che sei affascinata dal mondo della moda? Ti piacerebbe farne un lavoro? La moda mi piace molto, anche se, onestamente, non ho mai pensato di farne qualcosa di serio come un mestiere. È successo che abbia ricevuto delle proposte e quindi il mio interesse è cresciuto… è stato divertente!
Il tuo fashion designer preferito? Mah… ce ne sono diversi… Donatella Versace, direi.
Cosa non deve mancare nel tuo guardaroba per farti sentire ok? Il nero! Un abito nero… no, gonne nere, ma senza tacchi alti… lo sono già troppo di mio!
Mario se tua figlia ti dicesse: io voglio fare questo nella vita? Penso che la lascerei libera, ma vista la sua giovane età sto cercando di condividere le sue aspirazioni… per capirle e aiutarla. Quello che cerco di essere è un papà motivatore. Anch’io sono stato figlio e ho avuto la fortuna di avere un padre che mi ha sempre motivato, spingendomi verso le cose, la musica in primis, e a volte mettendomi di fronte a situazioni che non avrei voluto affrontare. Questo faccio con Marica. Avendo il privilegio di conoscere tantissime persone posso aiutarla a capire qual è la strada più giusta per lei. L’ho portata con me in studio e qui ha potuto sperimentare il canto con coriste professioniste, con le quali si è perfettamente allineata trovandosi benissimo… Poi si è affrontato il discorso moda, dato che i suoi canoni fisici, dall’altezza alla magrezza, sono quelli richiesti. Anche qui, avendo buoni amici del settore, primo fra tutti Jacopo Tonelli (imprenditore bolognese titolare fra l’altro de L’Inde le Palais e del brand Amen, N.d.R.) che si è prestato e ha creduto subito in lei portandola per due mesi a Milano in showroom, Marica ha potuto rendersi meglio conto se la moda potrà essere nel suo futuro.
Non ti dispiacerebbe, insomma, se preferisse il fashion alla musica? Provenendo da una famiglia che si è sempre occupata di abbigliamento, mia madre da ragazza faceva l’indossatrice e mio padre ha lavorato a lungo per Miroglio Group (azienda del tessile nota nel mondo, N.d.R.) vivo la moda positivamente… l’ho sempre respirata, fin da piccolo.
Come immagini tua figlia da grande? Come una donna serena, che può decidere del suo futuro.
Ma qualche sogno futuro Marica lo hai già, vero? Sì certo che ne ho… mi piace molto criminologia, infatti studio psicologia, ma anche la musica mi appassiona e, perché no, la moda. (Mario) Deve solo decidere quale delle tre… o magari non sarà nessuna delle tre. Oggi quello che come genitore cerco di fare è spingerla verso le cose in modo da sperimentare, impegnarsi, studiare e capire. Cosa non sempre facile perché a 16 anni sono più i dubbi delle certezze e non sempre si comprende quanto il sacrificio sia necessario.
Mario, nuove frontiere nella tua vita d’artista? Ultimamente sono molto preso dall’idea di dare spazio ad altre persone, mi piace molto lavorare come produttore… l’ho fatto con una grande artista italiana, Marcella Bella, per la quale ho prodotto 8 brani, e mi sto occupando anche di altri giovani artisti… poi c’è la carriera di mio fratello Stevie, appena uscito con una canzone tributo a Battisti e con un bel futuro davanti! Insomma, mirare a un artista, imparare a conoscerlo, a capire il suo stile, la sua anima, la sua modalità e da lì sviluppare canzoni, arrangiamenti e produrlo è quello che mi piacerebbe fare oggi.
Ma non smetterai di cantare vero? No, assolutamente. A riprova c’è ‘Best of Soul’, il mio primo greatest hits con 7 brani inediti (uscito il 18 novembre e anticipato dal singolo ‘Do you Feel like I Feel’, N.d.R.) che da marzo porterò sui palchi dei principali teatri italiani e poi in Europa e Asia.
Dei talent cosa pensate? (Marica) Mi piace seguirli anche se, per certi aspetti, li trovo un po’ crudeli e finti. (Mario) Nulla contro, tanto che avevamo pensato l’anno scorso di far partecipare sia Marica che sua sorella Zoe (la figlia diciottenne di Mario, N.d.R.)… Sono un recipiente che consente ai giovani di avere una qualche visibilità. Ma hanno una costruzione tipicamente televisiva, obbligata a tempistiche che non sono quelle che una reale crescita artistica chiede. E, infatti, molti dei partecipanti, sono già artisticamente formati prima di approdare al talent…
Marica, la canzone di tuo papà che preferisci? Ecstasy.
E se ti dico Al Jarreau, cosa rispondi? Che è il cantante preferito di papà! (interviene Mario Biondi) Dopo mio padre è stato il mio faro, il mio mentore, professionalmente la persona più importante. Aver potuto lavorare con Al Jarreau a Los Angeles, aver registrato un brano con lui, aver fatto un live con lui a Umbria Jazz… ricordo che in camerino siamo stati abbracciati tutto il tempo… meraviglioso!
C’è una canzone che vi lega perché piace a tutti e due? (confabulano solo un istante)Foo Fighters, The Best of You!
Metti una sera a cena. Con chi vuoi, dove vuoi, come vuoi. Tu Marica? Con Lana Del Rey, ovunque andrebbe bene, le chiederei tante cose: dai testi delle sue canzoni alla sua vita.
Invece Mario Biondi porterebbe a cena… Io a cena vorrei riunire la famiglia, tutta, madri e figli, piccoli e grandi, in perfetta armonia, come ho fatto lo scorso anno a Santo Stefano… è andata piuttosto bene per cui… perché non farne un appuntamento fisso, mangiando i piatti di nonna Stella!
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