Ingegnere, divulgatore scientifico, musicista a tempo perso, Maurizio Melis è la voce di Smart City, trasmissione quotidiana di Radio 24 dedicata all’innovazione, della quale è anche autore. Chi meglio di lui può parlarci di cosa si sta facendo per rendere le nostre città più intelligenti e vivibili?

Text > Lorella Monchi

Una laurea in Ingegneria elettronica biomedica, un lavoro in IBM e poi in Ars Edizioni Informatiche: “Ma la mia vera passione è sempre stata la scienza”, esordisce così Maurizio Melis, conduttore di Smart City, la striscia quotidiana di Radio 24 dedicata all’innovazione. Assecondando la propria attitudine, nel 2005, frequenta un Master in Comunicazione Scientifica all’Università di Milano riuscendo a fare della divulgazione scientifica il suo mestiere.

Ho svolto volontariato presso l’Osservatorio Astronomico G.V. Schiaparelli di Varese fra l’89 e il ’99, un posto che non ha uguali in Italia. Un’associazione costituita nel 1956 da Salvatore Furia, un siciliano emigrato lì a 10 anni, da solo, che insieme a tanti volontari ha dato vita a una cittadella nella quale si passa dall’astronomia alla meteorologia, dalla sismologia alla botanica… ogni sabato e domenica, dopo la scuola, salivo a Varese e davo una mano facendo un po’ di tutto: dall’accompagnamento del pubblico a fare osservazione astronomica a lavori manuali per la realizzazione fisica del luogo… perché il centro, e tutto quello che c’è al centro Schiaparelli, è stato messo insieme in 50 anni di lavoro di tantissimi volontari…”.

Melis, sul fronte tecnologico, cosa c’è di nuovo che può davvero migliorarci la vita? Ci sono tantissime cose, nessuna però miracolosa. Se devo sceglierne una, una che cambierà tutto, dico le auto a guida autonoma: ribalteranno completamente un mondo. Chiaro che non ci cambierà la salute, ma quando l’auto a guida autonoma sarà largamente diffusa, tutto muterà, soprattutto perché potremo riappropriarci del tempo che sprechiamo quotidianamente guidando. Basta percorrere qualsiasi autostrada per capire quante ore, e quindi risorse, si sprecano ogni giorno. Una tragedia nazionale di cui nessuno si occupa quella dei cittadini che passano ore e ore incolonnati nel traffico.

Che rapporto c’è oggi tra l’idea e il relativo tempo d’attuazione? Verne scrisse nel 1865 Dalla Terra alla Luna e l’uomo ci ha messo 104 per arrivarci… Oggi è molto più difficile fare previsioni sul futuro proprio per la velocità a cui avviene l’evoluzione tecnologica. L’accelerazione non rende semplice farne. D’altro canto sono pochi i problemi tecnologici che rimangono sul piatto, e tutti risolvibili. Le previsioni fatte dai romanzi di fantascienza a volte sono state azzeccate, altre proprio no. Diciamo che è facile prevedere le cose quando il futuro è una prosecuzione dei trend attuali; quello che non si è in grado di prevedere sono le rotture, ma sono proprio le rotture a cambiare il corso della vita… pensa all’arrivo di Internet e a tutto quello che ha comportato. Pensa alla batteria litio-silicio, che tutti stiamo aspettando, e a quando entrerà finalmente sul mercato… beh, allora la questione di accumulare energia diventerà tutta un’altra cosa e i benefici si moltiplicheranno in maniera esponenziale.

Tecnologia e progresso sono sempre legati a produttività e business… Le logiche di guadagno possono rallentare la tecnologia? Nelle logiche economiche attuali ogni prodotto ha una vita utile. Quindi quando hai sviluppato la ricerca e hai costruito un impianto per produrre, che so, tre milioni di pezzi, non è che lo abbandoni a quota 100 mila perché scopri una nuova, migliore tecnologia… proprio perché il tuo investimento si ripaga raggiunto l’obiettivo dei 3 milioni. Giusto o sbagliato che sia, è così che si ragiona, per cui sì, può accadere che una tecnologia venga tenuta in standby fino a fine vita utile del prodotto precedente. Da qui a dire che sono 50 anni che esiste l’auto a idrogeno, ma che per colpa delle Lobby non la si diffonde su larga scala… ce ne corre! In realtà ci sono una serie di problematiche relative alle celle a combustione ancora irrisolte e tali da rendere meno competitiva questo tipo di vettura. Pensare che si potrebbe alimentare l’auto con l’acqua, ma non lo si fa sempre per via delle Lobby, è una balla colossale: l’acqua è il residuo di una combustione chimica, non una fonte d’energia!

Maurizio Melis

Oggi il mondo è interconnesso. Tutto a portata di tutti. Ma un giovane italiano con una buona idea cosa può fare per realizzarla, come si deve muovere? La risposta più immediata, se vuoi, è: cambiando Paese! Purtroppo è una risposta drammaticamente concreta la mia. Ci sono idee che senz’altro fanno meno fatica altrove a trovare chi le finanzia. Però, a volte, ce ne sono altre che sono proprio figlie di questo contesto. Quello che posso dire è che negli ultimi anni, finalmente, per varie ragioni il tema dell’innovazione sta sempre più prendendo piede e, quindi, ho la speranza che i giovani con buone idee possano realizzarle nel nostro Paese.

Melis, ci sono esempi di persone che ce l’hanno fatta qui in Italia? Nella nostra trasmissione, Smart City, parliamo spesso e volentieri di start-up, quindi di idee che hanno quanto meno trovato una strada per cominciare. Certamente ci sono contesti nei quali questi processi sono più facili, ma non è così banale dire “Mi trasferisco nella Silicon Valley”…

Dove incanaleresti le maggiori risorse per lo sviluppo tecnologico, a 360° o pensi ci siano settori da privilegiare? Senz’altro, in questo momento, dovremmo investire ancora di più sul fronte dello sviluppo delle energie e delle rinnovabili. È un settore in cui già si sta facendo, ma si può fare ancora di più. Occorre ci sia una volontà collettiva, basterebbero piccoli investimenti condivisi da tutti…

“Westworld”, su Sky, ha recentemente riproposto scenari in cui le macchine si ribellano ai loro creatori, tema caro a molti film. Pensi che i robot possano rappresentare un pericolo reale per l’uomo? Credo che ci si debba preoccupare di tutt’altro. Il tema dell’AI è un tema veramente serio. Non solo, dopo la Rete, l’Internet delle cose, sarà proprio la diffusione delle Intelligenze Artificiali a determinare la prossima grande ondata di cambiamento… peraltro già in atto: Watson dell’IBM è già in grado di fare ciò che fa una persona al lavoro in un call-center, per giunta senza arrabbiarsi e senza scioperare… Gli aerei hanno piloti automatici e potrebbero volare tranquillamente senza l’uomo-pilota… Mentre sarà molto più difficile sostituire con un robot il lavoro di una colf… L’avvento delle AI potrà determinare problemi, soprattutto di stabilità sociale, ma la rivolta delle macchine intelligenti… trovo difficile prevederla. Dobbiamo pensare che le AI non saranno dotate di tutti quegli attributi che potrebbero renderle pericolose, mi riferisco alla sete di potere o di denaro, che restano appannaggio dell’uomo. Non saranno fatte di neuro-trasmettitori e di ormoni… e la loro capacità di decidere sarà basata su algoritmi! Come dice Roberto Cingolani (fisico e direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, N.d.R.), se dovessimo fare una copia esatta dell’essere umano, conosciamo modi più sperimentati e piacevoli per farlo che costruirla a tavolino.

La scienza e la divulgazione scientifica, per le quali tutti noi ti conosciamo, ma anche la musica… Abbiamo scoperto che sei un musicista a tempo perso… Suono discretamente la chitarra e canto, soprattutto. Per una decina d’anni, con una compagnia, mi sono esibito in giro per l’Italia… Siamo stati anche negli Stati Uniti, facevamo musical e gospel, benché la mia anima sia rock. Ho avuto anche qualche esperienza teatrale, ma sono esperienze più legate al passato… un background che però mi è stato utile durante il percorso che mi ha portato a fare ciò che faccio oggi.

Il rapporto di Maurizio Melis con App e Socials. Non sono un patito in materia, anche perché gestire i Social è un vero e proprio lavoro, richiede tempo ed energia. Utilizzo senz’altro le App più comuni dal Navigatore a quella che cerca posti dove mangiare bene e pernottare, magari senza spendere troppo…

Visto che hai parlato di cibo… Metti una sera a cena: Maurizio Melis e…? Il Papa… io non sono credente, ma con questo Papa chiacchiererei volentieri… Vediamo… ma sai che è una domanda bella, ma difficile? Adesso che se ne va fuori dalla presidenza… inviterei Barack Obama su una bella terrazza affacciata sul lago di Como. Chissà che non mi sveli qualche retroscena, ora che può finalmente parlare…